Tempio di Diana

Nemi

La dea Diana

Diana è una dea italica, latina e romana, signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne, cui assicurava parti non dolorosi, e dispensatrice della sovranità. Nella mitologia greca questa dea romana assomigliava alla dea Artemide (dea della caccia, della verginità, del tiro con l’arco, dei boschi e della Luna).

Secondo la leggenda, Diana – giovane vergine abile nella caccia, irascibile quanto vendicativa – era amante della solitudine e nemica dei banchetti; era solita aggirarsi in luoghi isolati. In nome di Amore aveva fatto voto di castità e per questo motivo si mostrava affabile, se non addirittura protettiva, solo verso chi – come Ippolito e le ninfe che promettevano di mantenere la verginità – si affidava a lei.

Diana

Il culto di Diana Nemorensis

Il culto di Diana Nemorensis è un’istituzione religiosa romana celebrata presso il lago di Nemi all’interno di un bosco sacro ove sorgeva il santuario della dea Diana Nemorensis, la Diana dei Boschi. Questo culto di origine pre-romana perdurò per tutto l’arco dell’Impero.

Il culto di Diana a Nemi si pensa secondo tradizione sarebbe stato istituito da Oreste il quale dopo aver ucciso Toante il re della Crimea si rifugiò in Italia con sua sorella portando con sé il simulacro della Diana Taurica nascosto in una fascina di legna. Il rituale cruento tributato alla dea in Crimea assunse in Italia una forma meno sanguinaria. All’interno del santuario di Nemi cresceva un albero di cui era proibito spezzare i rami, solo ad uno schiavo fuggito era concesso di cogliere una delle sue fronde. Se lo schiavo riusciva nell’impresa acquisiva il diritto di battersi con il sacerdote e se lo uccideva diventava di diritto il Rex Nemorensis.

Situs Lacus Nemorensis

Mappa antica del Lago di Nemi

Il Rex Nemorensis

Il cosiddetto Re di Nemi era un sacerdote della divinità di Diana, il materiale storiografico riporta la tradizione secondo la quale questo sacerdote ricopriva una posizione inusuale. La funzione sacerdotale di Diana di Nemi era ricoperta da una persona che aveva ottenuto quell’onore uccidendo il suo predecessore in un duello rituale e poteva rimanere al suo posto solo fino a quando avesse difeso con successo il suo rango contro tutti gli sfidanti.

La norma che prescriveva di ottenere la successione con la spada rimase in vigore fino all’età imperiale, fra le sue stramberie infatti l’imperatore Caligola, ritenendo che il sacerdote di Nemi fosse rimasto troppo a lungo in carica, assoldò uno uomo per ucciderlo. Fra le testimonianza scritte fra le altre troviamo anche quella di un viaggiatore greco che visitò l’Italia al tempo degli Antonini dove riferisce che nel culto alla Diana Nemorensis il sacerdozio veniva ancora conferito come premio al vincitore di un duello.

Caligola

Imperatore Caligola